I vini che raccontano la storia della nostra terra

Il vino e, in particolare la Malvasia, è parte integrante della vita a Bosa e del DNA stesso della comunità.
Un luogo suggestivo e affascinante, circondato dalle colline dalle quali si domina la valle
e ci si specchia nel verde del fiume che sfocia a pochi chilometri nel meraviglioso mare.
Le vigne Masia si trovano nella prima vallata a Sud di Bosa, oltre i colli al di la del fiume, nelle zone denominate Campeda e Lacos; un’area storica dove, sin dall’antichità, veniva coltivata la vite.
Si tratta di un territorio protetto dai venti freddi provenienti da Nord ma anche da quelli caldi da Sud.
L’intera vallata assume infatti una conformazione simile a quella di un anfiteatro in quanto attorniata da colli,
con una sola apertura a Ovest verso il mare che permette al maestrale di inserirsi e portare con se la preziosa salsedine
che arricchisce i vini conferendogli mineralità. In particolare, nell’area di Campeda, fu per la prima volta piantata la Malvasia che,
contrariamente a ciò che si pensava in passato, non è stata importata in epoca moderna,
ma è presente in Sardegna sin dall’epoca nuragica come dimostranto da recenti scoperte.
Qui, in particolare, si riscontrano tutti quegli elementi fondamentali per l’ottenimento di un prodotto eccelso: altitudine circa 70 m sul livello del mare, distanza dal mare circa 1,5 km, piovosità molto bassa 500-600 mm l’anno, con le precipitazioni concentrate soprattutto nel periodo autunno-invernale. Esposizione delle vigne a Sud-Ovest quindi soleggiate tutto il giorno, prevalenza di calcare il quale essendo povero di nutrienti contribuisce a ridurre le rese e ancora il colore bianco della terra calcarea riverbera i raggi solari contribuendo a concentrare il contenuto di zuccheri e aromi degli acini, l’esposizione al maestrale che trasporta salsedine donando mineralità al vino.
Il Maestrale porta profumi dal mare che l’uva maestosamente
conserva e dona al viticoltore al momento della vendemmia.
L’area denominata Lacos è meno soleggiata, i vigneti sono esposti verso est, ciò fa si che le viti prendano meno sole
ma ciò privilegia la freschezza del vino il quale risulta meno potente ma ugualmente soave.
Anche quest’ultima è una zona storica della coltivazione della vite e in egual misura ricca di uliveti.
È inoltre ricca di acqua, da qui il nome Lacos. Testimonianze del passato ci dicono che qui sorgeva in epoca giudicale
un monastero cistercense, attratto dalla possibilità di sviluppare l’agricoltura perché ricca d’acqua.
Le uve rosse sono quelle tipiche della Planargia e rappresentano un mix di varietà autoctone
a disposizione degli abili contadini che ci hanno preceduto.
La base è rappresentata dal Pascale attorno al quale ruotano varietà come Cannonau, Muristellu, Monica, Retagliadu, Zirone;
tutte varietà sapientemente proporzionate che contribuiscono all’ottenimento di un vino dal bouquet unico.