Sulle colline che guardano il mare.

Un territorio splendido quello della Planargia, con possibilità enormi, che dovrebbe esser portato nel mondo
come glorioso custode di valori che sin dai tempi antichi si concentrano in terra sarda.
Questo lembo di Sardegna occidentale, in provincia di Oristano, è rappresentato dai comuni di Bosa, Suni, Tinnura,
Flussio, Magomadas, Tresnuraghes e Modolo e racchiude come uno scrigno tutte le particolarità che la rendono unica.
Si tratta di un’area turistica — ma non troppo — nonostante una costa di una bellezza spettacolare e un verde entroterra che costeggia il massiccio del Montiferru (oltre 1000 metri). Dal mare alle montagne in pochi chilometri: l’essenza della Sardegna rimasta intatta nel tempo. È attraversata da un fiume, il Temo, che ha una singolarità inattaccabile: è l’unico fiume navigabile della Sardegna. Proprio sulle sue sponde sorge Bosa, una delle sette città regie della Sardegna, borgo medioevale caratterizzato da case colorate e da cale lambite da acque limpide e turchesi che la posizionano, a giusto merito, tra le cittadine più belle d'Italia.
Altra particolarità riguarda il vino: proprio quì si coltiva da sempre una Malvasia come non ce ne sono altre.
La Planargia è un luogo di antiche tradizioni vitivinicole;
noi siamo solo l'episodio recente di una lunga storia
cominciata oltre duemila anni fa.
Storicamente, la presenza del vitigno Malvasia in Sardegna risale al periodo bizantino quando si diffuse nelle colline della Planargia;
c’è chi parla addirittura di età nuragica (l’area è ricca di testimonianze protostoriche).
Una cosa è certa: la Malvasia si è stabilità quì per le condizioni ideali e, nei secoli, ha assunto un’identità irripetibile.
Il risultato è prodotto unico: un sorso né secco né dolce, che integra la ricchezza di profumi dei grandi vini ossidativi, l’esuberanza aromatica tipica del vitigno e le finezze olfattive della macchia mediterranea di Planargia.

BOSA
e le sue bellezze